Diario di una Expat. “Ti stanno simpatici gli italiani all’estero?” “Dipende…”
- Chiara Marturano
- 2 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Caro diario,
qualche giorno fa un hater mi ha insultata. Così. De botto. Di domenica, per giunta.
Per un post in cui davo delle indicazioni sulla vita all’estero, bella ma complessa da costruire. L'#espatrio non è per tutti. E niente: non tollera gli italiani che vivono in Italia. Emigriamo tutti, via!
Da quando ho iniziato la mia avventura, ho conosciuto tante persone immigrate come me o ex immigrate – quelle che hanno deciso di tornare a casa, che poi chiamarle “ex” suona strano, ma ci siamo capiti. Ognuna ha una prospettiva diversa sull’espatrio.
Da una parte ci sono quelli che pensano che l’Italia sia il male assoluto e che chi ci resta semplicemente non ha avuto abbastanza coraggio (usando un eufemismo) per andarsene. Sta sprecando il proprio tempo, dicono. Ammetto che, all’inizio di questo capitolo della mia vita, ero talmente arrabbiata col mio Paese che un po’ lo pensavo anche io.
Dall’altra parte ci sono quelli per cui l’Italia è il paese perfetto e tutto il resto non regge il confronto: odiano quasi tutto del luogo in cui si trovano, “tanto siamo qui solo per i soldi, no?”.
In entrambi i casi, sotto sotto, c’è tanta sofferenza. Rabbia, nostalgia, delusione.
L’hater, ça va sans dire, apparteneva alla prima categoria.
A me, le polarizzazioni non piacciono. Anche se il mio soprannome è Alex Drastico (n.d.r. personaggio di Antonio Albanese), cerco la mediazione.
Tra questi due estremi, ci sono tutti gli altri.
Quelli che sognavano di allargare i propri confini, ma solo per un po’.
Quelli per cui valeva la pena provarci — e se va male, basta tornare indietro.
Quelli che non hanno ancora trovato il posto giusto.
Quelli che si sentono a casa ovunque o da nessuna parte.
Quelli come me, che si sentono sulla buona strada… ma magari è solo una tappa.
Ci vuole coraggio. A partire. A restare. A cambiare idea. Ogni scelta è un atto di coraggio. Perché, poi, qualunque cosa tu decida di fare, la responsabilità te la porti sulle spalle tu. E allora tanto vale farlo sapendo che hai scelto ascoltando solo te stesso/a, anziché l’ennesimo guru.
E se poi qualcuno ti insulta su internet...blocchi! :D
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