Diario di una Expat
- Chiara Marturano
- 18 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Su chi puoi contare?

Prova a pensare alla tua quotidianità. Chi chiami quando hai un problema?
Magari hai i bimbi piccoli, sono malati, a scuola non possono andare e hai una scadenza importante a lavoro. Il tuo partner, o la tua partner, è in viaggio di lavoro. Chi chiami?
Ti svegli e hai la febbre alta. Non riesci nemmeno ad alzarti dal letto. Ma i bimbi devono andare a scuola oppure hai bisogno di un’aspirina e non sai come fare. Chi chiami?
Hai trovato la casa dei tuoi sogni. Devi impacchettare tutto, sei incinta all’ottavo mese, una figlia piccola, lavoro. Il tuo partner/la tua partner sta già facendo i salti mortali. E gli scatoloni sono in un angolo. Chi chiami?
Torni a casa dopo una lunga giornata e scopri che hai dimenticato le chiavi dentro. È tardi, fa freddo, e non hai nessuno che possa venire a salvarti con un doppione. Chi chiami?
O semplicemente vorresti farti due chiacchiere, un aperitivo e farti coccolare, lamentandoti del lavoro e della famiglia. Chi chiami?
C’è qualcuno su cui puoi contare, in caso di emergenza? Se hai qualcuno da chiamare hai già una grandissima ricchezza. A volte non è così.
E cosa succede quando decidi di vivere all’estero?
Se ti trasferisci con il tuo partner/la tua partner diventate tutto per l’altra persona: amico/a, contattato di emergenza, partner, genitore etc. E, a volte, è tantissimo, troppo. Vivere all’estero in coppia, può mettere a dura prova il rapporto.
Avere qualcuno da chiamare di esterno, richiede tanto lavoro e tanta fortuna.
Negli anni, con mio marito abbiamo contato solo su noi stessi. E questo a portato a dei periodi no nel rapporto. Non potevo lamentarmi di lui con lui, per qualsiasi cosa il mio punto di riferimento era lui e io per lui. Poi abbiamo costruito dei rapporti più solidi con le persone che abbiamo conosciuto qui, ma dopo tanti anni, non eravamo più abituati a chiedere nulla.
Ultimamente, complice anche la vicinanza di casa, abbiamo iniziato a contare su alcuni nostri amici, i nostri “vicini” e ho sentito come una vertigine. Ma davvero mi posso fidare e affidare?
Ed è stato strano lasciarsi aiutare e sapere di poter chiedere senza troppi problemi. Ci sto ancora lavorando ma quanto è liberatorio non dover essere sempre autosufficienti e poter contare su qualcuno senza sentirsi in debito!
La rete di supporto, vivendo all’estero, non è un optional ma è essenziale, perché un’emergenza capita sempre.
Ed è importante per la tua salute mentale e, se hai figli, per la loro, sapere di poter avere un cerchio di persone che ti supportano.
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